martedì 23 aprile 2013

Vale la pena sperimentare anche l'ingratitudine pur di trovare una persona grata
Seneca

Credevo che la felicità fosse sempre domani, e poi domani e domani ancora
Forse essa è qui.
Forse essa è ora.
E io ho guardato in qualsiasi altro luogo

Osho 

L’apparenza inganna…


giovedì 18 aprile 2013

Astroganga - Ganga per gli amici

Astroganga (アストロガンガ) è un cartone animato (anime) giapponese prodotto nel 1972 dalla Knack Productions e diretto da Masashi Nitta di 26 episodi, trasmesso per la prima volta (dal 4 ottobre 1972 al 28 marzo 1973) sulla Nippon TV ed è stata laprima serie robotica a colori, pioniere del genere. In Italia è stata doppiata a cura della SINC cinematografica e trasmessa su Telemontecarlo nel 1980 e successivamente anche sulle tv locali italiane.

Questo cartone è un po' la mia fissazione, in primo luogo perchè non sono mai riuscita a vedere la fine del cartone, in secondo luogo perchè è molto particolare... Astroganga infatti si differenzia da tutti gli altri robot per vari motivi:
Il primo è che Astroganga è un robot senziente e non viene guidato dal protagonista (Charlie) ma entra in simbiosi col lui! Prova sentimenti di paura, ira, coraggio, persino il dolore e senza la simbiosi con Charlie perde parte della sua forza.
Il secondo è che è un robot umanoide in tutto e per tutto: oltre ad assomigliarea un uomo fisicamente e a  sentire, lui esprime, il suo volto ride, si arrabbia, è triste, insomma ho una mimica facciale non proprio tipica dei robot (anche se queste caratteristiche le ritroviamo anche in altri cartoni come in Kyashan, che però è un androide, in Astroboy, che mi piace tantissimo, e in Robottino, che però non mi è mai piaciuto tanto)
Il terzo è che anche se Astroganga può volare, non ha particolari abilità o armi speciali e deve fare affidamento solo su sé stesso e la sua forza per vincere le battaglie.
Il quarto ed ultimo motivo (se no mi dilungo troppo) è che mi è sempre piaciuta l'idea della fusione simbiotica tra Charlie e Ganga e che tale fusione rafforzi la potenza del robot (un po' come l'amicizia rafforza due persone nella vita reale).
Ce ne sono tanti altri ma non vi voglio annoiare!

La Storia (Wiki)
Una donna-scienziata aliena di nome Maya precipita sulla Terra. Il suo pianeta natale è stato completamente raso al suolo dal Blasters, una spietata razza d'invasori spaziali che ruba le risorse naturali dei luoghi conquistati (tolgono l'ossigeno distruggendo così l'ambiente biologico del pianeta). Lei s'innamora d'uno scienziato umano e dà alla luce un bambino, Charlie: muore dopo aver sofferto d'esposizione a radiazioni devastanti subite nel suo pianeta. Quando, dieci anni dopo, i Blasters arrivano sulla Terra per invaderla Charlie dovrà cercare di sconfiggerli combattendo con Astroganga, un robot alto 40 metri e pesante 2 tonnellate, costituito da una specialissima forma di metallo vivente.

Come nasce Ganga
Ne parlo perchè la storia della nascita di Ganga è davvero singolare. In principio lui era un lingotto metallico (!!!!!) portato sulla terra dalla mamma di Charlie (Maya). Il lingotto viene messo all'interno d'un vulcano attivo.... e, grazie all'energia vulcanica, si trasforma in Astroganga.


La sigla di Astroganga

lunedì 15 aprile 2013

Film - Frankenstein Junior - Il Dr. Frederick Frankenstein incontra per la prima volta Igor


"It's Frankensteen"…. Il Dr. Frederick Frankenstein incontra per la prima volta Igor.. Una scena fantastica del famosissimo film Frankenstein Junior! Adoro Gene Wilder! La scena è in lingua originale. :)

Link Utili: 

Invecchiare è inevitabile, crescere è un optional!


Vignette... Snoopy, impara, vivi, guarda, riposa


Vignette... Snoopy e la gente


Scusate il silenzio.

Ci sono dei periodi della vita in cui mi sento disorientata, tanti problemi, generalmente tutti insieme… e non so da dove cominciare. Mi addormento tardi e mi alzo la mattina con un nodo allo stomaco. A volte mi sembra anche di essere completamente rincocomerita, mi scordo le cose più banali (tipo comprare il latte), non ascolto quello che mi viene detto, o meglio ascolto ma dimentico subito, tutto perché nella testa ho “cose più importanti” a cui pensare.
Poi finalmente me ne accorgo, riprendo coscienza e mi rimbocco le maniche… questo è il momento che preferisco del mio carattere.
Uno per uno, generalmente dal più semplice al più complesso, comincio a risolvere i problemi che mi si sono presentati. Questa è la strada che cerco di seguire, anche per poter guardare la lista e dire: “anche questo me lo sono levato dalle balle”. Questo è quel momento.
Scusate il silenzio.